Serie TV

Picnic at Hanging Rock 1×03-04: RECENSIONE – Forzature

Picnic at Hanging Rock. Al di sotto delle aspettative la terza e quarta puntata della serie basata sull’omonimo romanzo del 1967 di Joan Lindsay. La recensione di Gogo Magazine.

La trasposizione seriale di Picnic at Hanging Rock fatica a decollare. Rispetto alla prima e seconda puntata, il cui giudizio era rimasto per lo più in sospeso per vedere la piega che avrebbe preso nelle puntate successive, le ultime confermano i numerosi dubbi maturati durante la visione delle prime due.

Natalie Dormer è Mrs Appleyard

Picnic at Hanging Rock: Struttura debole

Innanzitutto la sceneggiatura. I dialoghi appaiono deboli e fiacchi, quasi forzati, come alcune scene, per attivare collegamenti tra i personaggi e sviluppare gli intrecci della storia. Anche la stessa Natalie Dormer, nei panni di Mrs Appleyard, viene risucchiata dal livello generalmente basso di Picnic at Hanging Rock. Il suo personaggio enigmatico con un passato oscuro perde attrattiva a causa delle continue e abusate distorsioni della telecamera per simulare sogni e ricordi che riguardano la vedova Appleyard.

Distorsioni che, a onor del vero, avevamo ritenuto un punto a favore nelle prime due puntate definendole come un azzardo registico che poteva avere un effetto positivo sulla serie. Ma il loro uso è notevolmente aumentato con la terza e quarta puntata rendendo questa tecnica registica, più che coraggiosa, stucchevole e appesantendo la struttura di Picnic at Hanging Rock.

Accanto a Natalie Dormer si avvicendano le ragazze del collegio Appleyard. Queste si muovono intorno al mistero della scomparsa di alcune loro compagne durante il picnic nel giorno di San Valentino. L’evento tragico scatena le reazioni delle studentesse e delle insegnanti che dovrebbero essere investite da un effetto di spaesamento, di perdita di certezze e di un sentimento di solitudine. Tutto questo emerge ma risulta palesemente forzato attraverso scene esageratamente stranianti.

Rimangono l’ambientazione e i colori in contrasto tra l’aristocrazia e la selvaggia Australia. L’unico punto veramente positivo di Picnic at Hanging Rock, aspettando il finale di stagione la prossima settimana.

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Francesco Nespoli

Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.

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