Solo 5 compagnie europee superano il test pet friendly 2025. Ecco chi accetta animali in cabina e cosa cambia davvero con Enac.
Portare il proprio cane o gatto in aereo sembra oggi più semplice, ma la realtà è ben diversa: soltanto cinque compagnie aeree su decine di vettori europei risultano davvero accoglienti verso gli animali domestici. Secondo lo studio AirAdvisor 2025, la maggior parte delle compagnie resta ancorata a regole obsolete, tariffe non chiare e politiche che cambiano da un volo all’altro. Un paradosso, considerando che milioni di italiani scelgono di viaggiare con il proprio pet, e sempre più strutture ricettive si stanno adattando a questa esigenza.
Le compagnie davvero pet friendly sono solo cinque
L’analisi condotta da AirAdvisor ha passato al vaglio tutte le principali compagnie europee valutandone accesso in cabina, stiva e lounge. Solo Aegean Airlines, KLM, Lufthansa, SAS e Finnair superano tutti i criteri richiesti, offrendo un’esperienza completa anche per chi viaggia con animali domestici. Non si tratta solo di permettere il trasporto: queste compagnie prevedono tariffe trasparenti, regole uniformi e spazi adeguati, rendendo il viaggio meno stressante sia per l’animale che per il proprietario.

Le compagnie davvero pet friendly sono solo cinque – gogomagazine.it
In Italia, la situazione resta ambigua. ITA Airways e Neos consentono sì l’accesso a bordo, ma impongono limiti di peso, escludono le lounge e applicano regole spesso poco flessibili. ITA ha aumentato il peso massimo consentito da 8 a 10 kg (più trasportino), ma i cani di taglia media o grande restano tagliati fuori. Nonostante gli sforzi dichiarati – come il volo dimostrativo previsto entro settembre – il sistema non è ancora inclusivo. All’estremo opposto si collocano Ryanair, Wizz Air ed EasyJet, che continuano a vietare del tutto il viaggio agli animali, tranne i cani da assistenza.
A complicare ulteriormente lo scenario ci pensano le nuove disposizioni dell’Enac, entrate in vigore nel maggio 2025. Queste regole consentono finalmente l’accesso in cabina anche agli animali di peso maggiore, a patto che viaggino in trasportini omologati e ben ancorati. Tuttavia, le compagnie non sono obbligate ad adottare le nuove norme. E infatti molte, semplicemente, non lo fanno, lasciando ai passeggeri l’onere di informarsi caso per caso.
I viaggiatori vogliono più diritti per i loro animali
Nel frattempo, cresce la pressione da parte dei cittadini. Un sondaggio Opinium per Booking.com rivela che il 67% degli italiani vorrebbe poter portare in cabina il proprio cane, indipendentemente dalla taglia, e quasi l’80% si dichiara disposto a pagare un biglietto intero pur di garantire comfort e sicurezza al proprio animale. L’affetto per i pet diventa quindi anche una leva economica e di marketing: più del 29% degli intervistati sceglie la destinazione della vacanza in base all’ospitalità verso gli animali, e ben 7 milioni di ricerche per alloggi pet friendly sono state registrate nell’ultimo anno sulla sola piattaforma Booking.
Questo slancio, però, si scontra con un settore aereo ancora poco uniforme. Le tariffe variano dai 35 euro di Aegean ai 725 euro di SAS, rendendo difficile orientarsi e programmare con anticipo. Alcuni vettori fanno pagare il trasporto in base al peso, altri in base alla distanza o al tipo di cabina. E anche quando il pet è ammesso, spesso manca una formazione adeguata del personale o uno spazio realmente dedicato all’animale.
Il risultato è un’esperienza che resta incerta, frammentata e poco rassicurante per chi viaggia con animali. I proprietari devono confrontarsi con un dedalo di regolamenti e con la costante sensazione che il proprio compagno a quattro zampe venga trattato come un bagaglio problematico. Eppure, il desiderio sociale si sta spostando altrove: i pet sono membri della famiglia, e chiedere regole più umane, più chiare e più eque non è più una questione di nicchia, ma una necessità urgente.

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