Il quinto e il sesto episodio di The New Pope sono riusciti a far riflettere con personaggi e temi mai banali ma hanno anche lasciato qualche dubbio ingombrante. Il silenzio dell’assenza di Lenny Belardo, infatti, è sembrato assordante. Non è mai stato un segreto che l’amato personaggio interpretato da Jude Law avrebbe fatto il suo ritorno in scena. Poco prima dell’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, infatti, è stato diffuso sul web il primo promo. Nel video di presentazione compariva proprio Belardo in una versione inedita dell’iconica sigla di The Young Pope. A differenza della sigla originale, Papa Pio XIII indossa un costume da bagno e passeggia su una spiaggia assolata. L’esplosivo – e atteso – ritorno in scena è proprio questo.
Foto: Sky
L’improvviso cambiamento nella sequenza di respiri e sospiri di Lenny Belardo (Jude Law), in coma da diversi mesi, ha ridestato le speranze dei suoi fedeli, compresi quelli più fanatici che da lungo tempo sono raccolti in veglia a Venezia. Il risveglio di Pio XIII, tuttavia, non verrà subito annunciato al mondo con rivelazioni scoppiettanti. Inoltre, una difficile e delicatissima situazione attende il giovane pontefice al suo risveglio: alla famiglia del medico che si è occupato delle cure di Lenny chiede drammaticamente un miracolo. Nel frattempo, al Vaticano, il nuovo papa Giovanni Paolo III (John Malkovich) deve affrontare le conseguenze delle sue politiche riflettendo sulla sua stessa vita.
“Ve l’ho detto: io non faccio miracoli. Io mi trovo semplicemente al centro delle coincidenze.”
Lenny Belardo è tornato. Prima di The New Pope, Pio XIII era un santo, una vera e propria icona entrata gradualmente nel cuore dei suoi fedeli al punto da essere quasi venerato nei suoi momenti più difficili. Ora, però, non è più papa, come giustamente viene ricordato diverse volte dai suoi interlocutori. La sua straordinaria parabola di rinascita, però, deve avere necessariamente un significato. Per questo Lenny inizia a interrogarsi sulla sua missione, sul motivo per cui si è risvegliato dal profondo coma. Belardo, attraverso una sublime interpretazione di Jude Law, torna a mettersi quindi in discussione, in modo definitivo. La richiesta di aiuto di una famiglia ormai senza speranza ma ricca di fede – in lui più che in un Dio – destabilizza il giovane papa, un tempo noto per la sua corteccia inscalfibile.
In un episodio sublime a livello visivo, Sorrentino trova anche una poetica tagliente, sviscerando finalmente come mai prima d’ora i punti più critici di un credo e di una cieca fede. Come compiere un miracolo a lungo invocato senza risultati per porre rimedio a una situazione causata dalla fede più pura? Il regista premio Oscar rivolge l’interrogativo al suo pubblico mentre sviluppa la sua interpretazione più sincera e brutale.
I crudi paralleli con la Pietà di Michelangelo diventano così la perfetta sintesi di una ricercatezza elegante. Questa tuttavia non risulta mai auto-celebrativa che conduce il pubblico al prossimo grande tema: il confronto tra i due papi. Anche Brannox a Roma, infatti, è giunto finalmente a un punto di non ritorno nelle sue riflessioni e sulla verità del rapporto – ricco di ombre – con il defunto fratello. Il faccia a faccia tra i due pontefici sarà il punto di svolta per entrambi?
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