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Se pulisci il monitor del tuo computer così, puoi anche dirgli addio: non fare mai questo errore

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Dalla scelta del panno giusto ai liquidi da evitare, una guida pratica per pulire monitor e touchscreen senza rovinarli, tra errori comuni, gesti da non fare e soluzioni sicure per ogni tipo di superficie.

Pulire correttamente un monitor è essenziale per garantirne la durata nel tempo e preservare la qualità dell’immagine, ma anche per motivi igienici. Una manutenzione sbagliata può causare danni permanenti al display, compromettere i rivestimenti protettivi o, nei casi peggiori, inficiare il funzionamento dell’intero dispositivo. Eppure, molte persone ancora oggi utilizzano prodotti sbagliati o movimenti troppo energici, senza sapere che bastano pochi accorgimenti per ottenere un risultato professionale in tutta sicurezza.

Strumenti, errori da evitare e cosa fare prima di iniziare

Prima di qualsiasi intervento, il monitor va spento e scollegato dalla corrente elettrica. Questo passaggio non è opzionale: serve sia per prevenire scosse sia per individuare meglio macchie e impronte sullo schermo, che risultano più visibili a monitor spento. Il primo errore da evitare è quello di utilizzare panni ruvidi o carta da cucina, che possono lasciare pelucchi o causare micrograffi. Il materiale consigliato è sempre la microfibra: pulita, asciutta e specifica per superfici delicate.

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Strumenti, errori da evitare e cosa fare prima di iniziare – gogomagazine.it

Non bisogna mai spruzzare liquidi direttamente sullo schermo. Anche quando si sceglie una soluzione detergente delicata, come una miscela di acqua distillata e aceto bianco in parti uguali, va sempre applicata prima sul panno, mai sul display. Per rimuovere impronte digitali o aloni più resistenti, si possono fare movimenti circolari leggeri, evitando di esercitare pressione, specie se lo schermo è opaco.

Attenzione anche ai detergenti per vetri, molto usati per gli specchi di casa: spesso contengono ammoniaca, sostanza dannosa per i trattamenti antiriflesso o i pannelli LCD e LED. Le striature, invece, possono indicare un uso eccessivo di liquido o un panno non perfettamente pulito: in quel caso, si passa a un secondo panno asciutto per rifinire la superficie.

Infine, un capitolo a parte riguarda le prese d’aria e il retro del monitor. In questi casi è possibile usare una bomboletta di aria compressa, ma con accortezza: deve essere tenuta sempre in posizione verticale per evitare fuoriuscite di liquido refrigerante. Per lo sporco più ostinato in fessure o angoli, si può ricorrere a un cotton fioc asciutto o leggermente inumidito.

Pulizia di touchscreen, stilo, cornici e altre superfici delicate

La diffusione di monitor touchscreen ha cambiato il modo di interagire con i dispositivi, ma anche quello di prendersene cura. Gli schermi tattili, infatti, richiedono una manutenzione più frequente e mirata, a causa delle impronte digitali che si accumulano facilmente. In questo caso è meglio optare per soluzioni specifiche per touchscreen o per acqua distillata, evitando l’aceto se non espressamente indicato dal produttore. Le pellicole protettive possono aiutare a ridurre il numero di interventi, fungendo da barriera contro polvere e unto.

Chi utilizza una penna stilo per scrivere o disegnare su tablet e monitor interattivi dovrebbe ricordarsi che anche lo stilo va pulito regolarmente. Si può usare un panno morbido leggermente inumidito, facendo attenzione alla punta, che è la parte più sensibile e soggetta a usura.

Un aspetto spesso trascurato è la pulizia del pulsante di accensione. Anche in questo caso, serve spegnere tutto e procedere con un panno asciutto, eventualmente leggermente inumidito, evitando qualsiasi infiltrazione di liquido. Per eliminare lo sporco che si annida ai bordi del pulsante, si può usare un cotton fioc con un tocco minimo di soluzione delicata.

La frequenza della pulizia cambia in base all’ambiente: in un ufficio chiuso può bastare una volta ogni due settimane, mentre in casa o in ambienti polverosi la manutenzione va fatta più spesso. In ogni caso, è consigliabile osservare il monitor sotto luce naturale ogni tanto per individuare aloni o impronte che la luce artificiale non evidenzia.

Chi ha monitor con finitura opaca deve fare ancora più attenzione: questi schermi sono più sensibili ai graffi e alle macchie. Serve quindi un panno asciutto e pulito, da passare in modo leggero e uniforme, senza insistere su una singola zona. Anche in questo caso si può usare la soluzione acqua+aceto, ma in minima quantità e sempre su panno.

L’uso costante di pellicole protettive non solo aiuta a mantenere lo schermo pulito più a lungo, ma può anche evitare l’accumulo di carica elettrostatica, che attira la polvere. È sufficiente cambiarle ogni tot mesi per avere sempre una superficie liscia e nitida. Anche i bordi e le cornici meritano attenzione: si sporcano meno ma possono ospitare batteri e polvere.

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