Fare la spesa al supermercato, ormai quasi interamente digitalizzata, si sta trasformando in un terreno fertile per le frodi informatiche.
Negli ultimi mesi, le segnalazioni di consumatori che, dopo aver pagato con il bancomat, si ritrovano con centinaia di euro sottratti dal proprio conto in banca sono aumentate drasticamente, alimentando un allarme crescente tra le autorità e i cittadini.
Con l’espansione dell’uso di carte di credito, debito e app di pagamento, soprattutto nei supermercati, è aumentato parallelamente il rischio di furti digitali. La Polizia Postale e delle Comunicazioni, sotto la guida dal 2022 di Ivano Gabrielli, ha segnalato un raddoppio dei casi di clonazione delle carte di pagamento all’interno dei punti vendita della grande distribuzione organizzata. In particolare, la clonazione del bancomat avviene spesso attraverso l’installazione di dispositivi elettronici chiamati skimmer, che vengono posizionati in modo occulto sui terminali POS delle casse. Questi strumenti riescono a catturare in tempo reale i dati memorizzati nella banda magnetica e nel chip della carta, senza che il consumatore se ne accorga.
Una novità particolarmente allarmante del 2025 riguarda l’uso della cosiddetta white card o “carta bianca”: una carta dotata di banda magnetica e chip programmabile, capace di replicare fedelmente i dati della carta originale e di essere utilizzata indisturbata in molteplici transazioni, anche all’estero. Questa tecnica permette ai criminali di sfruttare le informazioni rubate per prelevare somme ingenti, spesso dell’ordine di 300 euro o più, in pochissimo tempo.
La distrazione tipica durante la fase di pagamento – come il controllo del totale o la sistemazione delle borse – facilita l’azione dei truffatori, che approfittano del caos e della confusione per installare o attivare i dispositivi fraudolenti. Il fenomeno è particolarmente diffuso nelle grandi catene di supermercati, dove il volume elevato di transazioni e l’afflusso continuo di clienti creano un ambiente ideale per questo tipo di reati.
L’intervento della Polizia Postale e le strategie di prevenzione
La Polizia Postale, specialità della Polizia di Stato italiana incaricata del contrasto al crimine informatico e alle frodi digitali, ha intensificato le sue attività di monitoraggio, repressione e prevenzione. Con 20 Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) e 76 Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica (S.O.S.C.) distribuite a livello regionale e provinciale, la polizia ha affinato le tecniche investigative per individuare e smantellare le reti criminali che operano nel settore.
Oltre all’attività repressiva, la Polizia Postale ha avviato campagne informative rivolte a cittadini e imprese, evidenziando anche i rischi legati a metodi tradizionali di truffa come il phishing e il social engineering. Questi ultimi consistono in messaggi o email contraffatti da presunti operatori bancari, che inducono gli utenti a fornire dati sensibili o codici di accesso. L’attenzione a non rispondere a richieste sospette e a non cliccare su link non verificati è fondamentale per ridurre il rischio di sottrazione di informazioni.
Le banche, pur impegnate nella gestione dei reclami e nell’analisi delle transazioni sospette, spesso richiedono tempi lunghi per risolvere i casi di frode, lasciando i consumatori in uno stato di incertezza e preoccupazione economica. Per questo motivo, è indispensabile che gli utenti adottino misure di sicurezza personali e rimangano vigili.

Come proteggersi dalle frodi digitali nei supermercati (www.gogomagazine.it)
Per difendersi efficacemente dall’emergenza della “carta bianca” e dalle altre forme di clonazione, è consigliato seguire alcune semplici ma essenziali precauzioni:
- Monitorare regolarmente le transazioni sul proprio conto bancario, utilizzando anche le app ufficiali delle banche, che spesso prevedono notifiche in tempo reale per ogni movimento.
- Verificare sempre l’integrità del terminale di pagamento prima di inserire la carta, prestando particolare attenzione a eventuali dispositivi sospetti attaccati al POS.
- Richiedere e conservare la ricevuta della transazione, controllando che corrisponda all’importo effettivamente speso.
- Evitare di rispondere a email o messaggi sospetti che richiedano dati personali o bancari, soprattutto se non sono stati richiesti.
- Tenere a portata di mano il contatto diretto della propria banca per segnalare immediatamente eventuali movimenti anomali o sospetti.
- Preferire, quando possibile, l’uso di carte virtuali o metodi di pagamento con autenticazione a due fattori, che aggiungono un ulteriore livello di sicurezza.
- Prestare particolare attenzione alle modalità di pagamento in luoghi affollati come supermercati, dove la fretta e la confusione possono favorire la distrazione.

L’emergenza della clonazione del bancomat nei supermercati (www.gogomagazine.it)








